16.4.15

Recensione di Cuore di Rondine -Longanesi Editore-



Dopo quasi venticinque anni di ritardo rispetto alla letteratura anglosassone in Italia una casa editrice a livello nazionale ha capito che non è più tabù pubblicare biografie di militari ed ex-militari dei Reparti Speciali. Non è la prima, e non sarà l'ultima, ma per troppi anni, specie dalle case editrici minori ed indipendenti, abbiamo avuto pessimi libri, spesso di millantatori, che nelle loro "biografie" hanno inquinato la percezione che il grande pubblico ha delle Forze Speciali italiane. Cuore di Rondine invece è la prima vera biografia militare italiana degna di questo nome.

E' con grande curiosità ed interesse (non sono due sinonimi) che mi sono precipitato a leggere questo libro. Innanzitutto per il legame di stima che mi lega al Reparto e poi per capire come un Operatore del GIS, uno dei primi pilastri fondatori del Gruppo Intervento Speciale, poteva accingersi a raccogliere la sfida di raccontare 30 anni di storia italiana. Cuore di Rondine si snoda attraverso le vicende di cronaca più in vista dell'Italia dalla fine degli anni '70 al 2005. La rivolta del carcere di Trani, Il sequestro di Cesare Casella, l'operazione per il salvataggio di Patrizia Tacchella, i Serenissimi che assaltano il Campanile di P.zza San Marco e le attività più recenti a Nassiriya. Solo per citare alcuni episodi descritti nel libro e di cui Comandante Alfa, lo pseudonimo dietro cui si cela l'autore, che nonostante l'età anagrafica è ancora operativo presso il Reparto, è stato protagonista in prima persona.

Il libro è magnificamente scritto con la tecnica del “sliding flashback”, ovvero in una linea temporale narrativa ben definita (l’Iraq tra il 2004 ed il 2005), l’autore ricorda vari momenti della sua carriera operativa attraverso vari artifici narrativi. I momenti di solitudine in branda, oppure la voglia di condividere un episodio operativo significativo con le reclute irachene, sono tutti spunti per aprire capitoli di operazioni precedenti.
Lo stile di scrittura è una ventata di aria fresca rispetto ad altri libri di questo genere. Durante la lettura, infatti, specie nei capitoli meno operativi, ho avuto qualche dubbio sulla mano che ha realizzato il libro. Non è una mano completamente “maschile”. Lo stile non è diretto, ma nemmeno verboso. La descrizione delle emozioni provate dal Comandante Alfa durante la sua vita operativa è resa con una magnificenza letteraria che denota una sensibilità enorme nell’accarezzare ogni situazione. Ogni dubbio si scioglie quando arrivo ai ringraziamenti a fine libro: Stefania Piumarta è la talentuosa interfaccia letteraria tra le emozioni profondissime del Comandante Alfa e le parole scritte sul libro.

In certe parti la narrazione, specie nei dialoghi, è molto esplicita. L’ho apprezzato, a volte i termini volgari danno la giusta prospettiva e tensione per sottolineare le situazioni. Ma non esagera mai.
Le emozioni sono il pilastro solido su cui tutto il libro si regge. Emozioni per la lontananza dalla famiglia, il senso del dovere che scolpisce un giovane, irrequieto e disorientato Carabiniere ad inizio carriera in uno degli operatori del GIS fondamentali per il Reparto. I turbamenti per i colleghi persi negli anni e per ciò di cui è stato purtroppo testimone suo malgrado. Il rapporto speciale con il defunto Presidente Cossiga. C’è spazio anche per episodi divertenti, siparietti di distensione anche per il lettore. Una fra tutti: lo spassosissimo dialogo tra il Comandante Alfa ed il Serenissimo-Mimetico asserragliato sul campanile di Piazza San Marco.

Ci sono capitoli che sono veramente toccanti che da soli valgono l’intero libro, come quello dedicato alla liberazione di Patrizia Tacchella, che mette a nudo l’operatore in tutta la sua umana sensibilità. Ma cito solo questo. Il libro è pieno di passaggi che fanno salire un nodo in gola, descritti con straordinaria emozione.
Il libro è un semplice dialogo con il lettore. Cuore di Rondine non cade nella trappola di descrivere nei dettagli le operazioni del GIS. 
E’ un libro per far capire cos'è il GIS.
Dal punto di vista tecnico e delle tecnologie utilizzate dal Reparto il libro è perfetto: non scende in dettagli. Solo qualche sprazzo di descrizioni di tecniche operative a livello superficiale, ma più per coinvolgere il lettore nel visualizzare l'azione. Ho trovato solo un refuso in una sigla di un elicottero (CH45…), per il resto il lavoro di editing eseguito su questo manoscritto è stato eccezionale. Cosa rara.

Cuore di Rondine è un libro per tutti. Deve essere un libro per tutti. L’appassionato di “cose militari” non è il reale target di questa biografia. Il lettore tipo sarà quella persona che vuole capire cosa significa essere padre, soldato e manager di uomini e materiali, con responsabilità che vanno oltre l’immaginabile.
Le mie personali conclusioni sono quelle che abbiamo finalmente in Italia un bel libro, che consiglio vivamente (non sono stato pagato per scrivere questa recensione ;) ) di acquistare, di leggere e rileggere. Non capita spesso di fare quattro chiacchiere con un operatore del GIS. 

Si spera, a questo punto, che questa biografia possa vendere almeno 10.000 copie (che sarebbe un record stratosferico per un libro pubblicato solo in lingua italiana nel nostro svogliato panorama di lettori italiani) in modo da convincere magari di abbattere un altro tabù: finalmente fare un film *decente* su una biografia di un militare italiano. Per troppo tempo abbiamo subito pessime fiction e ancor peggio film sull'argomento. Forse Cuore di Rondine può essere quell'opera in grado di convincere dei produttori a farne un film. Non sarebbero soldi buttati via.

#iosonocuoredirondine

1 commento:

Costantino ha detto...

Concordo pienamente con la tua recensione, seguo da anni tutto quello che riguarda le Forze e le operazioni speciali sia italiane che estere, conoscevo già l'altissimo valore degli operatori del G.I.S., ma leggendo Cuore di Rondine sembra di interloquire direttamente con uno di loro e di conoscerlo personalmente. Che dire, tantissimi complimenti al Comandante Alfa ed a tutti gli uomini come lui, del G.I.S e/o comunque della comunità delle Forze Speciali, che rischiano la vita ogni giorno per la nostra sicurezza nel pieno anonimato e senza cercare gloria e onori e onori che io, comunque, nel mio piccolo gli tributo.

Saluti Costantino